Aim Italia: 2.250 le aziende che potrebbero aspirare ad una Ipo (EY)
di Marco Fusi Mf-Dow Jones03/03/2021 11:45

EY nel suo nuovo White Book dedicato al mercato azionario Aim Italia come leva di trasformazione delle aziende, fa una panoramica dello stato della situazione, con opportunita' e proposte per un ulteriore rilancio del mercato post Covid e individua una "popolazione di circa 2.250 aziende che potrebbero aspirare ad una Ipo".
In particolare, all'interno dell'universo di Pmi industriali non quotate gli esperti hanno provato a configurare un potenziale bacino di societa' che, per fatturato, marginalita', tipologia di azionariato e struttura finanziaria, potrebbero rispondere all'identikit ideale dell'emittente per il mercato Aim.
Utilizzando una griglia di criteri di selezione calibrati sugli attuali indicatore del mercato Aim, EY ha identificato "una popolazione di circa 2.250 aziende che potrebbero aspirare ad un Ipo sul mercato alternativo di Borsa Italiana, diventando target di investimento sia per risparmiatori individuali, sia per soggetti giuridici".
Ipotizzando un flottante medio teorico del 34% circa, la raccolta complessiva di capitale ex Ipo dei 2.250 emittenti potenziali potrebbe aggirarsi intorno ai 31 mld euro, pari a 5 volte l'attuale market cap dell'Aim.
Dalla simulazione condotta emerge che i settori dei prodotti industriali e dei beni di consumo, in termini assoluti, presentano un volume di affari complessivo pari a circa 49 miliardi, che rappresenta oltre l'80% dell'intero bacino di potenziali emittenti Aim Italia identificati.
Questo dato e' in linea con la distribuzione del campione selezionato: su 2.250 societa' identificate, 1.935 (l'86% circa) sono riconducibili a tali macrosettori.
I settori che presentano il profilo di crescita piu' interessante in termini di fatturato, con Cagr degli ultimi tre anni superiore al 20%, nonche' un livello di Ebitda margin medio superiore al 20% sono il Media & Entertainment e il Technology, sebbene essi - in termini di numerosita' - rappresentino solo il 7% circa della popolazione (154 societa').
I settori con i valori di equity value medio unitario piu' elevato sono Power & Utilities, Pharma & Healthcare e Technology, con valori compresi tra 60 mln e 113 mln.
Secondo EY, in un contesto di generale criticita' dovuto al perdurare della pandemia, la quotazione sul segmento Aim Italia di Borsa Italiana puo' rappresentare una valida e concreta possibilita' di risposta a sostegno della ripatrimonializzazione delle aziende e delle necessita' da parte di queste di investire sulla trasformazione dei modelli di business e operativi, necessari a cogliere le nuove opportunita' che il mercato presenta. Gli esperti hanno stimato che che un incentivo fiscale dell'entita' di 300 milioni euro produrrebbe un aumento del Pil nel primo anno pari a 450 milioni, e a medio termine di 900 milioni. Cio' comporterebbe la riduzione dell'effettivo costo della misura, con un rientro di risorse dal gettito fiscale, attraverso imposte dirette e indirette.
A detta di Marco Daviddi, Strategy and Transactions Med Region Managing Partner di EY, "la contrazione dei consumi determinata dalle misure di lockdown e dal perdurare della emergenza sanitaria, in Italia e nei principali paesi di export dei prodotti made in Italy, ha accentuato le necessita' di intervenire sulla struttura di capitale e debito di molte piccole e medie imprese nazionali, soprattutto nei comparti dell'economia piu' colpiti dal confinamento. La quotazione sul segmento Aim di Borsa Italiana dedicato alle Pmi consente, in questo contesto, un processo di raccolta di capitale sul mercato regolamentato piu' snello, celere ed efficace, che allo stesso tempo non comprometta in maniera significativa l'assetto di governance, chiaramente a condizione che le aziende si dotino di piani sostenibili di trasformazione e riposizionamento sul mercato con un orizzonte di medio lungo periodo".
Secondo Renato Salsa, Strategy and Transaction Corporate Finance Leader di EY, "lo Stato puo' ricoprire un ruolo di promotore degli investimenti privati, che rimetta in circolo il risparmio accumulato nei mesi di lockdown a sostegno della economia reale, in particolare in questa fase ancora emergenziale. L'incentivazione alla quotazione delle Pmi, tramite una policy anticiclica di detrazione d'imposta dell'ammontare investito sull'AIM, avrebbe ricadute positive, attraverso una ripresa di occupazione e consumi, dal punto di vista industriale, economico e sociale. Con riferimento alle aziende poi, la ricapitalizzazione consente non solo di ridurre il livello di indebitamento, ma soprattutto di investire in una profonda review del business model, con particolare riferimento ai canali di vendita, alle catene di fornitura e all'innovazione di prodotto, anche grazie alle opportunita' connesse con la digitalizzazione e automazione dei processi industriali".