Assonime, l'Aim non va irrigidito con altre regole
di Mf Aim News11/06/2019 16:50
La dimensioni della Borsa non sono proporzionate a quelle del sistema imprenditoriale italiano; un segnale incoraggiante arriva dall'Aim che, pero', bisogna stare attenti a non irrigidire con l'introduzione di nuove regole simili a quelle dell'Mta. La riflessione arriva dal presidente di Assonime, Innocenzo Cipolletta, nel coso della sua relazione in occasione dell'assemblea biennale.
"Il mercato dei capitali italiano non ha ancora trovato un ruolo significativo di supporto alla crescita delle imprese - ha messo in evidenza -. Le dimensioni del mercato azionario restano non proporzionate alle dimensioni e alla qualita' del sistema imprenditoriale italiano. La Borsa e' ancora caratterizzata dalla presenza prevalente delle banche e delle societa' a proprieta' pubblica, che rappresentano insieme oltre il 60% della capitalizzazione complessiva". "L'ingresso di nuove imprese sul mercato principale e' episodico e anche le societa' gia' quotate hanno remore ad allargare la proprieta' - ha proseguito Cipolletta.
La quota di capitale diffuso sul mercato e' piu' bassa rispetto a tutti gli altri principali Paesi europei , a testimonianza che anche l'ingresso sul mercato non appare propedeutico a sostenere successivi percorsi di crescita. Scarsi sono gli aumenti di capitale sollecitati dalle imprese quotate, che per lo piu' vi ricorrono per coprire perdite e ben poco per operazioni di crescita". Di fronte a tutto cio', ha sottolineato il presidente di Assonime, "un segnale incoraggiante viene dallo sviluppo del mercato Aim, che ha registrato negli ultimi anni la quotazione di oltre cento societa' di piccole e medie dimensioni, dimostrandosi uno dei mercati piu' dinamici a livello europeo. Il peso di questo mercato resta modesto (la capitalizzazione rappresenta solo lo 0,5% del Pil)".
Secondo Cipolletta, "il fatto che tante nuove realta' imprenditoriali si affaccino al mercato dei capitali e' un fenomeno nuovo che va valorizzato", ma "la prevista estensione all'Aim delle stesse regole sugli abusi di mercato vigenti per il mercato regolamentato va purtroppo in direzione opposta, prevedendo oneri informativi e organizzativi che appaiono difficilmente sostenibili e comunque poco efficaci". "Inoltre - ha precisato -, la diffusione della proprieta' delle societa' dell'Aim puo' essere scoraggiata dal timore di assumere lo status di "societa' con azionariato diffuso", con conseguente applicazione di ulteriori regole che incidono anche sulla governance". "L'Unione europea ha individuato nei mercati per le piccole e medie imprese, come l'Aim, uno strumento importante per favorire la crescita delle imprese, superando i limiti del finanziamento bancario - ha osservato Cipolletta -.
Il successo di questa strategia dipende dalla capacita' di costruire per questi mercati un quadro di regole proporzionato, consentendo alle imprese che vi accedono di superare gradualmente lo scalino normativo, sempre piu' elevato, che ostacola l'accesso al mercato pubblico dei capitali". "Piuttosto che irrigidire il mercato dell'Aim, occorrerebbe riflettere sulla possibilita' di estendere alcune semplificazioni anche al mercato principale", ha concluso il presidente di Assonime