Civitanavi scommette sui taxi volanti

Sbarcato a febbraio a Piazza Affari, il gruppo marchigiano punta forte nel settore degli eVlot, ma beneficia anche del boom del turismo spaziale e del riarmo internazionale. Acquisizioni in vista entro il 2023 e nel mirino c’è anche il passaggio al segmento Star | Il Fondo Ue per la Difesa assegna 900mila euro a Civitanavi | Partnership sui sistemi anticollisione tra Civitanavi e Ierom

di Oscar Bodini05/11/2022 00:14



Civitanavi scommette sui taxi volanti

In attesa di conoscere i nomi degli atleti che riusciranno a conquistare medaglie ai Giochi olimpici invernali di Milano Cortina in calendario a fine 2026, è già possibile con largo anticipo rivelare chi sarà uno dei principali protagonisti destinati a guadagnare le luci della ribalta durante la manifestazione. In occasione delle olimpiadi invernali, per la prima volta in Italia sarà infatti possibile raggiungere le sedi preposte a ospitare le gare salendo a bordo di eVtol, minuti taxi volanti elettrici che partiranno dagli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa e dal piccolo scalo di Bresso a nord del capoluogo lombardo (ma non è escluso che si aggiungano in divenire all'elenco altri “vertiporti”, le piccole piste da cui questi veicoli decolleranno e atterreranno) consentiranno di bypassare il traffico su gomma e abbattere così l'incertezza relativa ai tempi di percorrenza oltre che - perché no? - di godersi il panorama dall'alto lungo il tragitto.

Gli aerotaxi

Aria di cambiamento epocale, dunque, e non a caso a cimentarsi nell'arena degli aerotaxi sono subito scesi grandi player del settore automobilistico come Stellantis, Volkswagen, Toyota e Hyundai che fiutando le notevoli potenzialità del comparto hanno iniziato a mettere a punto prototipi e concept in grado di trasportare da una a quattro persone. Soluzioni che da qui a qualche anno potrebbero evolvere in produzioni di serie, trovando una delle più fiorenti applicazioni proprio nell'ambito del trasporto pubblico.

Della partita è anche una piccola e agguerrita realtà marchigiana sbarcata nel febbraio scorso su Euronext Milan a Piazza Affari, Civitanavi Systems, specializzata nella produzione di sistemi di navigazione inerziale, ossia particolari dispositivi - irrinunciabili a bordo - in grado di fornire con precisione informazioni su posizione, velocità e accelerazione di un velivolo o di un natante. «Per un'azienda come la nostra, questo settore non può che diventare target d'assoluto riferimento. Può davvero essere the next big thing», spiega a MF-Milano Finanza l'ad Andrea Pizzarulli, che è anche co-fondatore del gruppo marchigiano. Le più recenti stime sembrano confermare le aspettative riposte: secondo uno studio di Porsche Consulting, i circa 500 eVtol cittadini pronti al decollo nel 2025 potrebbero salire a 15.000 entro il 2035, per una crescita annua composta del 35,6%.

Il business della difesa

Anche il deterioramento del quadro geopolitico è destinato a procurare nuove opportunità. Pur non avendo business né in Ucraina né in Russia, l'azienda fermana si attende di poter trarre benefici dell'innalzamento del livello di guardia internazionale e grazie alla recente partnership stretta con Honeywell punta a incrementare il giro d'affari negli Usa dove entro la fine del primo trimestre 2023 partirà la produzione di massa della prima gamma condivisa tra le due aziende. I sistemi di navigazione inerziale prodotti possono peraltro essere montati anche a bordo di droni e non è escluso che vengano già oggi utilizzati in scenari di guerra. Dal capitale di Civitanavi ltd è nel frattempo uscito consensualmente il socio russo (dormiente) Pnppk, liquidato in euro: a riacquistare il 12,7% delle quote è stata la holding Civitanavi Systems ltd che fa capo ai fondatori.

Il turismo spaziale

Altro fronte in cui il gruppo di Pedaso si sta affermando è quello del turismo spaziale e degli sciami di satelliti a bassa orbita. «I nostri dispositivi vengono impiegati in tre distinti programmi di lanciatori spaziali, ossia a bordo di veicoli che portano in orbita i satelliti veri e propri. Lanci che stanno diventando sempre più frequenti», spiega ancora Pizzarulli, ricordando come i dispositivi di Civitanavi vengano utilizzati anche in ambito istituzionale, ossia prevalentemente nelle missioni dell'Esa, nonché nel cosiddetto “space servicing”: particolari satelliti adibiti a mansioni ancillari come la riparazione o il rifornimento di altri satelliti.

I conti di Civitanavi Systems

Nel frattempo, pochi giorni fa l'azienda ha comunicato al mercato i dati dei nove mesi, chiusi con ricavi operativi in crescita tendenziale del 20% a 19,8 milioni. A testimoniare la progressione delle metriche del gruppo, a fine 2021 il cagr quinquennale dei ricavi di Civitanavi era del 34%, mentre quello dell'ebitda ammontava al 51%. A fine ottobre, la consistenza del libro ordini era pari a 30,4 milioni, già superiore a quella dell'intero 2021.

Alla crescita organica, nei prossimi mesi potrebbe aggiungersi anche quella per linee esterne. «Stiamo lavorando per fare qualche operazione in questo senso, è uno dei primi obiettivi: cerchiamo aziende sinergiche o complementari al nostro business, realtà che possiedano tecnologia, anche fuori dall'Italia», svela Pizzarulli. «Abbiamo già una short list» di potenziali prede. «Non abbiamo in mente una taglia media a cui guardare, ma sicuramente non faremo il passo più lungo della gamba». Il m&a dovrebbe vedere la luce «entro il 2023», operazioni che potrebbero non essere regolate esclusivamente per cassa: «valutiamo anche il ricorso a leva ed equity, per evitare di togliere eccessiva cassa allo sviluppo interno che resta cruciale».

Rimane tra gli obiettivi di medio termine anche il passaggio al segmento Star di Piazza Affari. Perché ciò avvenga occorrerà tra le altre cose che l'azienda -al momento priva di uno stock di azioni proprie- espanda il flottante che oggi ammonta al 27%. (riproduzione riservata)



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