La Birba sanifica con l’elettronica

Il prodotto progettato e disegnato 30 anni fa da Dyva Italia è diventato un must con continue evoluzioni tecnologiche e di design. E 15 brevetti sulle spalle

di Madela Canepa23/04/2021 10:27



La Birba sanifica con l’elettronica

Mai avrebbero immaginato che quel generatore di vapore battezzato Birba Evolution, che hanno incominciato a produrre 30 anni fa a Pordenone, sarebbe diventato di così grande attualità. «Dal 1991 perseguiamo l’obiettivo di pulire e sanificare gli ambienti domestici e di lavoro in modo completamente naturale senza l’impiego di prodotti chimici, al fine di salvaguardare la salute delle persone e di tutelare l’ambiente» ha spiegato Patrizia Comelli amministratore delegato di Dyva Italia, l’azienda produttrice del dispositivo per la pulizia e la sanificazione degli ambienti chiusi: case, scuole, uffici pubblici e privati.

Forte dellabgaranzia assicurata da ben 15 brevettibrilasciati dalle diverse autorità internazionali competenti e di una capacità battericida e virucida certificata dai laboratori di microbiologia e virologia delle Università di Padova e di ModenaReggio Emilia, la Birba ha avuto un successo crescente negli anni adeguandosi alle tecnologie stato dell’arte. L’ultima versione prodotta, in particolare, è un concentrato di innovazione, soprattutto di elettronica, componente intelligente che gestisce la produzione, la qualità, l’erogazione del vapore e comanda simultaneamente tutti i processi interni ed esterni facilitandone l’uso attraverso indicazioni vocali di funzione e di design Made in Italy, che ha saputo sposare la funzionalità con l’estetica.

Dinamica e in continua evoluzione, l’azienda di Pordenone è cresciuta ispirata, come ha fatto sapere ancora Comelli, da un principio fondamentale che ha imperniato la filosofia aziendale: investire sull’evoluzione tecnologica per garantire igiene e sicurezza, con attenzione all’impatto sull’ambiente. «Nel modo in cui lo abbiamo impostato, il processo di progettazione e produzione garantisce il risultato cui siamo arrivati e ci permette di migliorare il nostro prodotto», ha continuato Patrizia Comelli.

Ma non si tratta solo di questo: briefing settimanali mettono a confronto il comparto tecnico con quello commerciale per raccogliere e analizzare il flusso delle informazioni provenienti dal mercato. «Valutiamo e discutiamo nuove soluzioni, accorgimenti pratici, innovazioni tecnologiche, varianti costruttive e realizzative, materiali e componenti di ultima generazione». Nel percorso, Dyva Italia coinvolge studi di progettazione industriale e di design, tecnici e professionisti nel campo della fisica, della termodinamica applicata e dell’elettronica.

Prevede prove e verifiche presso laboratori di ricerca avanzati e accreditati, tra i quali quello del Dipartimento di Innovazione Meccanica e Tecnologica dell’Università di Padova. E condivide, come ha aggiunto infine l’ad di Dyva Italia, la tensione alla qualità con tutta la supply chain: «La nostra visione è stata fatta propria da ogni singolo fornitore che opera secondo una specifica procedura di certificazione. In questo modo ogni dettaglio è monitorato».



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