Sapore artigiano in quella cucina

In pochi decenni Marchi Cucine è diventata un’azienda di riferimento nel settore per l’attenzione all’ambiente, all’innovazione e al gusto

di Alessandro Valenti23/04/2021 11:24



Sapore artigiano in quella cucina

Una realtà storica, capace di innovarsi e di mutare, da piccolo opificio di provincia fondato nel 1976, in una realtà di spessore internazionale: nel percorso di Marchi Cucine, che nel 2007 ha dato vita a Dialma Brown, per l’arredamento domestico, la famiglia del fondatore Gian Luigi, imprenditore-artigiano, continua a giocare un ruolo fondamentale. «Il nostro progetto è quello di crescere investendo in nuove linee produttive, coniugando il saper fare artigianale con il cambiamento dei gusti», ha raccontato Flora Marchi, oggi alla guida, «accanto ai moderni macchinari ci sono ancora i nostri artigiani che curano nel dettaglio le diverse lavorazioni, è il nostro metodo, la nostra storia».

Tra i componenti di base delle cucine che nascono in provincia di Cremona, il legno resta il principale, perché «è capace di creare qualcosa di unico, che supera le mode passeggere». Il legno è tra i fattori di successo di Doralice, la prima cucina dell’azienda progettata nel 1985 e ancora oggi in produzione. «Utilizziamo anche legno di recupero, proveniente da baite di montagna ed antichi casolari: per noi significa creare un prodotto senza sacrificare alberi, aiutare l’ambiente» ha spiegato Flora.

Attualmente Marchi Cucine impiega centinaia di persone, tra operai specializzati, tecnici, addetti al controllo e alla gestione, alla logistica oltre a progettisti, ingegneri e manager. «L’obiettivo è sempre stato quello di diventare un punto di riferimento per eccellenza ed esperienza: si diventa tutto ciò solamente con la qualità delle cucine che si producono, belle fuori e forti dentro. Caratterizzate da una notevole libertà compositiva per interpretare concept diversi dell’abitare» conclude Flora, «i nostri sono prodotti che soddisfano le esigenze funzionali di ogni giorno ed esplorano differenti scelte stilistiche. Oggi, che abbiamo raggiunto una dimensione industriale, siamo riusciti a mantenere in ogni modello un sapore artigianale. Continueremo con questa filosofia, rivelatasi vincente».

Queste medesime caratteristiche sono parte del bagaglio anche della più giovane Dialma Brown, l’altra azienda familiare, guidata da Michele Marchi, fratello di Flora, che vanta una significativa varietà compositiva e si conferma, in Italia e all’estero, espressione del miglior Made in Italy, capace di inserirsi in qualsiasi contesto architettonico, dall’edificio storico alla casa in campagna. Due storie d’eccellenza, insomma, che parlano, ma soprattutto trasmettono, passione.



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