Schroders debutta negli Eltif e apre al retail il private equity: soglia minima 10 mila eur0
di Marco Capponi05/10/2022 00:14

Schroders prepara lo sbarco nel mercato degli Eltif con un prodotto pensato per investitori retail, lo Schroders Capital Private Equity Eltif, che verrà lanciato in Italia all'inizio del 2023. Si tratta della prima esperienza di questo tipo per la società di risparmio gestito britannica, che nel mondo degli asset privati detiene già circa 88 miliardi di dollari di masse e che per il debutto nel mondo dei veicoli chiusi di lungo periodo focalizzati sull'investimento in piccole e medie imprese ha scelto di concentrarsi su una nicchia specifica del private equity: lo small e mid buyout, quindi acquisizioni di pmi europee o con business operativo in Europa.
Oltre tre quarti degli investitori italiani acquisterebbero asset privati se strutturati in forma di Eltif
«Secondo un recente sondaggio», ha evidenziato Luca Tenani, country head Italy del gruppo, nel corso della presentazione del fondo, avvenuta ieri negli uffici di Schroders a Milano, «oltre tre quarti degli investitori italiani acquisterebbero asset privati se strutturati in forma di Eltif e proposti da un consulente». Stando alla normativa italiana, se gli Eltif prendono la forma di un Pir alternativo (rispettando i suoi limiti) possono avere tutti i vantaggi fiscali che la legge del Paese prevede per questi ultimi. Un modo per entrare nelle piccole e medie imprese, cuore del tessuto economico-produttivo italiano, godendo di importanti esenzioni fiscali, e con soglie d'ingresso ragionevoli anche per investitori retail.
Schroders ha scelto la parte più bassa della forchetta di ingresso: 10 mila euro
Schroders ha deciso di porsi, al pari di altri asset manager che hanno lanciato questi veicoli, nella parte più bassa della forchetta di ingresso, vale a dire 10 mila euro, che devono comunque rappresentare non più del 10% della ricchezza finanziaria dell'investitore. Quindi, per entrare nell'Eltif della società saranno necessari almeno 100 mila euro di patrimonio investibile. «Fondi di questo tipo», ha proseguito Tenani, «consentono di entrare in un universo parallelo a quello del quotato, cercando rendimenti non correlati ai mercati pubblici e partecipando direttamente a iniziative imprenditoriali, controllando al contempo il rischio dell'emotività».
Tutte le caratteristiche dell'Eltif di Schroders
Quanto alle specifiche dello strumento, spiegate nell'occasione da Georg Wunderlin, global head of private assets di Schroders, questo investirà in un numero limitato di imprese target, tra 15 e 20, non quotate in borsa (la normativa permetterebbe di investire almeno il 70% in azioni o titoli di debito di società private e pubbliche inferiori ai 500 milioni di capitalizzazione, che non siano finanziarie). L'80% dell'allocazione riguarderà small e mid buyout, col restante 20% che verrà destinato a operazioni di crescita.
A livello regionale l'Europa rappresenterà fino al 70%, mentre il 30% riguarderà società con esposizione operativa nel Vecchio continente, pur avendo la sede centrale altrove. A livello di settori di investimento, il sanitario e il tecnologico saranno quelli più rappresentati, con un peso previsto di circa il 50% sul portafoglio complessivo. Seguiranno i beni di consumo (20%) e, entrambi al 15%, industria e servizi. Un ruolo importante lo avranno infine le operazioni di co-investimento, che insieme agli investimenti diretti avranno un peso specifico non indifferente nella costruzione del portafoglio. «Nell'ambito della strategia», ha concluso Wunderlin, «l'Italia assumerà un ruolo decisivo, visto il peso delle pmi nel tessuto economico del Paese». (riproduzione riservata)