Ue avanza sui mercati di capitale
di Francesco Ninfole23/11/2021 00:14

La Commissione Ue è pronta a fare passi avanti sull'Unione dei mercati dei capitali, uno dei principali tasselli mancanti nell'integrazione europea, creando un database comune delle imprese Ue, agevolando gli Eltif e intervenendo su fondi alternativi e trasparenza di mercato. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l'esecutivo di Bruxelles presenterà giovedì 25, salvo cambiamenti dell'ultimo minuto, alcune proposte legislative con l'obiettivo di rendere i mercati europei meno frammentati e di facilitare il finanziamento delle imprese, anche per agevolare gli investimenti green e la digitalizzazione.
La prima proposta legislativa riguarda l'avvio di Esap (European Single Access Point), ovvero una fonte comune di dati e informazioni gratuite e pubbliche su imprese e prodotti di investimento europei. Esap sarà gestito dall'Esma, l'autorità Ue per i mercati, e sarà introdotta gradualmente con avvio operativo dal 2024. In questo modo, secondo Bruxelles, le opportunità di investimento diventeranno più visibili agli investitori e i finanziamenti diventeranno più accessibili per le aziende, soprattutto quelle più piccole e nei mercati minori. Oggi le informazioni finanziarie e sulla sostenibilità di aziende e prodotti finanziari sono sparse negli Stati, in molti punti di accesso, in diverse lingue e formati. La frammentazione è una barriera agli investimenti, in particolare a quelli transfrontalieri.
Con la seconda proposta legislativa la Commissione vuole rendere più attraenti gli Eltif (European Long Term Investment Funds), che mirano a convogliare finanziamenti a lungo termine verso pmi e progetti infrastrutturali a lungo termine, come per esempio quelli per la generazione di energia verde. Il pieno potenziale dello strumento però deve ancora essere realizzato. Oggi solo 57 Eltif sono stati autorizzati in quattro Stati. Gli operatori ritengono che le norme esistenti sull'autorizzazione, le politiche di investimento, le condizioni operative e la commercializzazione degli Eltif non siano del tutto adeguate agli investimenti a lungo termine. Inoltre le barriere all'ingresso per gli investitori al dettaglio rendono gli Eltif meno attraenti.
La nuova normativa, secondo la Commissione, amplierà le attività ammissibili e fornirà più flessibilità ai gestori per creare, gestire e commercializzare gli Eltif. Saranno meno rigorosi alcuni dei requisiti per gli Eltif commercializzati solo a investitori professionali. Le modifiche rimuoveranno anche alcune soglie che ostacolano l'accesso degli investitori al dettaglio pur continuando a proteggere i risparmiatori.
Ulteriori proposte della Commissione riguarderanno l'armonizzazione delle regole per i fondi che fanno prestiti alle aziende (con una revisione della direttiva Aifmd) e una maggiore trasparenza delle informazioni di mercato. La Commissione Ue renderà conto anche del lavoro svolto nell'ultimo anno sui mercati dei capitali, dopo l'action plan varato nel 2020. L'obiettivo di una vera Capital Markets Union resta ancora lontano. (riproduzione riservata)